La Storia dell'Alsazia tra Francia e Germania

Storia Alsazia

Anticamente abitata da popolazioni celtiche, l'Alsazia venne conquistata dai Romani nel 58 a.C. i quali la controllarono fino al V secolo, quando dovettero cedere di fronte alle invasioni perpetrate da Vandali, Alani e Alamanni. Gli ultimi vi si stabilirono fino alla fine del secolo, scalzati dai Franchi guidati da Clodoveo.

Nel VI secolo l'Alsazia entrò a far parte del regno di Austrasia, successivamente, con il Trattato di Verdun dell'843, fu assegnata all'Imperatore Lotario alla cui scomparsa passò in eredità al figlio e quindi divenne territorio tedesco incluso nel Ducato di Svevia. La regione subì poi uno smembramento in due langraviati: quello dell'Alta Alsazia sotto gli Asburgo, mentre la Bassa Alsazia fu posta sotto il controllo dei Conti di Woerth ed in seguito dei vescovi di Strasburgo.

La frammentazione politica e le contese fra Germania e Francia continuarono a contrassegnare la storia dell'Alsazia e le vite dei suoi abitanti, divisi tra le due culture e con aspirazioni all'unificazione.

Nel 1552 il re francese Enrico II riuscì a conquistare Metz, Toul e Verdun e con gli accordi di pace successivi alla Guerra dei Trent'Anni la Germania dovette rinunciare ad altri territori alsaziani. Nel 1861 l'intera Alsazia trovò finalmente l'unità sotto il regno francese, ma con la guerra franco-prussiana ed il conseguente trattato di Francoforte del 1871 tornò alla Germania che ne mantenne il possesso fino al termine della Prima Guerra Mondiale, insieme  alla Lorena, regione che lega parte della propria storia all'Alsazia.

Con il Trattato di Versailles del 1919 l'Alsazia, nella quale era ormai forte l'irredentismo popolare, tornò ad essere territorio francese. La regione venne poi occupata nuovamente dai Tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale tra il 1940 e il 1944, quando gli Alleati la liberarono.